Ricongiungimento familiare in Italia: guida completa

Come funziona il ricongiungimento familiare in Italia: requisiti, procedura per il visto e il permesso, consigli pratici ed errori da evitare.

11 set 2025
7 min di lettura
Ricongiungimento familiare in Italia: guida completa

Introduzione

Il ricongiungimento familiare è uno dei diritti fondamentali riconosciuti dal Testo Unico sull’Immigrazione (D.Lgs. 286/1998) e dalla normativa europea. Permette ai cittadini stranieri che vivono legalmente in Italia di far venire con sé i propri familiari dall’estero, garantendo il principio di unità familiare 👨‍👩‍👧‍👦.

A differenza del visto per familiari al seguito (che si richiede quando i familiari viaggiano insieme al titolare del visto principale), il ricongiungimento si applica quando il cittadino straniero già risiede in Italia con un permesso valido e vuole portare successivamente i propri cari.

Questa guida completa ti spiegherà in dettaglio:

  • Che cos’è il ricongiungimento familiare e chi ne ha diritto.
  • I requisiti richiesti dalla legge.
  • La procedura passo dopo passo per ottenere il nulla osta, il visto e infine il permesso di soggiorno.
  • I diritti garantiti ai familiari ricongiunti.
  • Le differenze con altri istituti (familiari al seguito, coesione familiare).
  • Lifehack pratici per accelerare la pratica.
  • Gli errori più comuni da evitare.
  • Una conclusione per orientarti meglio nelle scelte.

Cos’è il ricongiungimento familiare

Il ricongiungimento familiare è una procedura che consente a uno straniero regolarmente soggiornante in Italia di farsi raggiungere da alcuni suoi familiari che vivono all’estero.

Lo scopo è permettere la vita familiare in Italia, nel rispetto dell’art. 29 TUIM e delle direttive UE.

È un diritto soggettivo, cioè non dipende dalla discrezionalità dell’amministrazione: se si rispettano i requisiti, deve essere concesso.

Chi può richiederlo

Il titolare che presenta domanda (detto soggetto ricongiungente) deve avere un permesso di soggiorno valido di almeno un anno per:

  • lavoro subordinato,
  • lavoro autonomo,
  • studio,
  • protezione internazionale (asilo, status di rifugiato, protezione sussidiaria),
  • motivi familiari,
  • motivi religiosi,
  • ricerca scientifica.

Familiari ammessi al ricongiungimento

  • Coniuge non legalmente separato e di età superiore a 18 anni.
  • Partner unito civilmente.
  • Figli minori anche del coniuge o nati fuori dal matrimonio, se legalmente riconosciuti.
  • Figli maggiorenni a carico con invalidità totale.
  • Genitori a carico se non hanno altri figli nel Paese di origine in grado di mantenerli.
  • In alcuni casi, altri parenti se totalmente dipendenti e conviventi.

Requisiti richiesti

Per ottenere il ricongiungimento servono tre condizioni fondamentali:

  1. Reddito minimo 💶
    Il richiedente deve dimostrare di avere un reddito annuale sufficiente, calcolato in base all’assegno sociale. Ad esempio:
    • 1 familiare: almeno 1 x importo annuo assegno sociale.
    • 2 familiari: 1,5 x assegno sociale.
    • 3 familiari: 2 x assegno sociale.
      (Le soglie vengono aggiornate ogni anno).
  2. Alloggio idoneo 🏠
    Serve un certificato rilasciato dal Comune che attesti che l’abitazione ha i requisiti minimi igienico-sanitari e di idoneità abitativa.
  3. Assicurazione sanitaria (o iscrizione al SSN) per i genitori a carico, se ricongiunti.

Procedura passo dopo passo 📝

  1. Richiesta del nulla osta
    • Si presenta domanda telematica allo Sportello Unico per l’Immigrazione (SUI) tramite il portale del Ministero dell’Interno.
    • Si allegano i documenti su reddito, alloggio e stato di famiglia.
    • Lo SUI verifica i requisiti e rilascia il nulla osta (entro 90 giorni).
  2. Richiesta del visto al consolato
    • Con il nulla osta, il familiare si reca al consolato italiano nel Paese di residenza.
    • Presenta il nulla osta, il passaporto e gli atti di stato civile.
    • Se tutto è regolare, ottiene il visto di ingresso.
  3. Ingresso in Italia ✈️
    • Il familiare entra in Italia entro la validità del visto.
  4. Richiesta del permesso di soggiorno
    • Entro 8 giorni dall’arrivo, presenta domanda di permesso per motivi familiari in Questura.
    • La durata del permesso è la stessa del familiare ricongiungente.

Documenti richiesti 📑

In genere servono:

  • Passaporto del familiare.
  • Nulla osta dello Sportello Unico.
  • Certificati di matrimonio, nascita o unione civile (legalizzati e tradotti).
  • Prova del reddito (CU, buste paga, modello 730 o unico).
  • Certificato di idoneità alloggiativa.
  • Marca da bollo e fototessere.

Differenze con altre procedure

  • Familiari al seguito: il visto si richiede insieme al titolare del visto principale, prima della partenza.
  • Coesione familiare: si richiede in Italia, quando il familiare si trova già sul territorio e vuole convertire la sua posizione.
  • Ricongiungimento: riguarda familiari che sono ancora all’estero e devono raggiungere chi già vive in Italia.

👉 In sintesi: al seguito = insieme; coesione = già in Italia; ricongiungimento = dall’estero.

Diritti dei familiari ricongiunti ✅

I familiari ottengono un permesso di soggiorno per motivi familiari, che consente:

  • Lavoro senza restrizioni 🧑‍💼.
  • Accesso al Servizio Sanitario Nazionale 🏥.
  • Diritto a scuola e università 🎓.
  • Accesso a servizi sociali.
  • Mobilità in Schengen per 90 giorni ogni 180.
  • Dopo 5 anni, diritto al permesso UE di lungo periodo.

Lifehack e consigli pratici 💡

  • Controlla i redditi con largo anticipo: se non bastano, puoi sommare quelli del coniuge convivente.
  • Certificati aggiornati: non devono superare i 6 mesi.
  • Traduzioni giurate: falle fare da un traduttore riconosciuto dal consolato.
  • Conserva copie digitali di tutti i documenti.
  • Prenota subito l’appuntamento in Questura: le attese possono essere lunghe.
  • Per i genitori a carico, prepara una dichiarazione notarile che attesti l’assenza di altri figli in grado di mantenerli.

Errori comuni da evitare ❌

  • Non dimostrare un reddito sufficiente.
  • Non avere il certificato di idoneità alloggiativa.
  • Portare certificati senza traduzione o legalizzazione.
  • Pensare che il visto basti: serve sempre il permesso di soggiorno in Italia.
  • Superare gli 8 giorni per la richiesta del permesso.
  • Confondere ricongiungimento con “al seguito” o coesione.

Durata e rinnovo ⏳

Il permesso per motivi familiari ha la stessa durata del permesso del familiare ricongiungente (es. 2 anni se lavoro a tempo determinato, 5 anni se a tempo indeterminato).

Può essere rinnovato se persistono i requisiti.
Dopo 5 anni di residenza, è possibile richiedere il permesso UE di lungo periodo.

Conclusione

Il ricongiungimento familiare è lo strumento più utilizzato per garantire che una famiglia possa vivere unita in Italia, anche se i propri cari si trovano ancora all’estero.

La procedura non è sempre semplice: servono tempo, pazienza e una documentazione precisa. Ma con una buona pianificazione 📑, evitando gli errori più comuni e seguendo i consigli pratici, è possibile ottenere il nulla osta, il visto e infine il permesso di soggiorno senza intoppi.

Per molte famiglie rappresenta il primo passo verso la stabilità e l’integrazione in Italia, con la prospettiva futura di ottenere un permesso di lungo periodo o persino la cittadinanza italiana.

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