Trasferimento Intra-Aziendale in Italia: guida completa
Come funziona il trasferimento intra-aziendale in Italia: requisiti, procedura, permesso di soggiorno, vantaggi e errori da evitare.

Introduzione
Il Trasferimento Intra-Aziendale è uno strumento pensato per le multinazionali che desiderano spostare dirigenti, quadri o lavoratori altamente specializzati da una sede estera a una filiale italiana.
Previsto dal D.Lgs. 253/2016, che recepisce la direttiva UE 2014/66, il trasferimento intra-aziendale consente a un’azienda di spostare temporaneamente i propri dipendenti 👩💼👨💼 senza dover stipulare un nuovo contratto in Italia.
In questa guida analizziamo requisiti, procedura, durata, diritti e differenze con altri permessi di soggiorno, oltre a vantaggi, consigli pratici 💡 e errori comuni.
Che cos’è il trasferimento intra-aziendale
Questo permesso riguarda:
- Dirigenti 🧑💼
- Quadri
- Lavoratori altamente specializzati con competenze uniche
📌 Caratteristiche principali:
- Il contratto resta con la società estera.
- La sede italiana deve appartenere allo stesso gruppo societario.
- Il lavoratore mantiene i diritti e l’anzianità maturati all’estero.
Requisiti per il trasferimento intra-aziendale
Per richiedere questo visto e permesso servono:
- Rapporto di lavoro valido con la società madre estera.
- Anzianità minima nel gruppo (di solito 3–6 mesi).
- Decisione di trasferimento presso la sede italiana.
- Documentazione societaria (statuto, bilanci, registrazione).
- Lettera di distacco o contratto di trasferimento 📑 con ruolo e durata.
- Assicurazione sanitaria valida in Italia 🏥.
Procedura passo dopo passo
- Richiedere il nulla osta al lavoro presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione 🏛️.
- Ottenere il visto per trasferimento intra-aziendale al consolato italiano all’estero.
- Entrare in Italia con il visto.
- Presentare domanda di permesso di soggiorno intra-aziendale entro 8 giorni dall’arrivo.
- Registrarsi all’anagrafe se la permanenza supera 12 mesi.
⏳ Tempi medi: circa 2–3 mesi complessivi.
Durata del permesso
- Dirigenti e specialisti: massimo 3 anni.
- Tirocinanti: massimo 1 anno.
⚠️ Alla scadenza non è rinnovabile: il lavoratore deve rientrare nel paese d’origine.
Diritti con il permesso di trasferimento intra-aziendale
- Vivere e lavorare legalmente in Italia ✅.
- Richiedere permessi per i familiari 👨👩👧.
- Viaggiare liberamente nell’area Schengen ✈️.
- Conservare anzianità e diritti nella società madre.
Differenze con altri permessi di soggiorno
- Vs Blue Card UE 💳: la Blue Card richiede contratto italiano, il trasferimento intra-aziendale no.
- Vs lavoro subordinato: il contratto rimane con la sede estera.
- Vs trasferimento intra-UE: con questo permesso si può lavorare anche in altre sedi del gruppo nell’UE per periodi limitati.
Vantaggi del trasferimento intra-aziendale
- Relocation rapida 🌍.
- Maggiore mobilità dentro l’UE per le multinazionali.
- Procedura semplificata per grandi gruppi.
- Estensione ai familiari 👨👩👧.
Errori comuni ❌
- Confondere ICT con Blue Card.
- Mancata legalizzazione o traduzione dei documenti societari.
- Non richiedere il permesso entro 8 giorni dall’arrivo.
- Trasferire dipendenti senza l’anzianità minima richiesta.
Consigli pratici 💡
- Inizia le pratiche con anticipo: i consolati hanno spesso tempi lunghi.
- Usa traduzioni giurate per evitare respingimenti.
- Prepara insieme i documenti dei familiari 👨👩👧👦.
- Se il progetto supera i 3 anni, valuta la Blue Card o il lavoro subordinato.
Conclusione
Il trasferimento intra-aziendale in Italia è una soluzione strategica per le imprese multinazionali 📈. Offre vantaggi concreti, ma richiede una gestione precisa dei requisiti e delle scadenze.
Con un’adeguata assistenza legale e fiscale 👩⚖️👨⚖️, diventa un percorso sicuro e veloce per rafforzare la presenza internazionale in Italia.
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